| A questo punto il piccolo, ma "duro" Rukat volò....
volò per monti e per valli, volava seguito dalla gialla fiamma che lo spingeva e preceduto dall'alone azzurro del fiato, dovuto al fatto che l'unicorno non era propriamente sparito..... (capirete dopo lo sforzo fatto per trasportare Oscrono!!!, gli altri erano leggeri e leggiadri come piume), era necessario rifocillarsi un'attimino, fortunatamente che l'obnubilato grasso oscrono è sempre attento (HI HI HI).
Dicevamo, volava volava e da solo sembrava le frecce tricolori.
All'arrivo della sera anche l'ultimo effetto del Guttalax, la pozione che fa benone, terminava il suo effetto,
l'unicorno era ancora da digerire, quindi ..... la flatulenza temporaneamente cessava con rinfresco del canale di emissione e felicità dello stormo di cigni che approfittando della velocità del piccolo Rukat si era messa in scia volando con un'ala, perchè l'altra era impegnata a scansare le scorie non bruciate che fuoriuscivano dal buchino, (Perchè a scanso di equivoci è bene chiarire che tale era, piccolo, piccolo, era solo la potenza ad essere grande!!!) del giovane Rukat.
Atterrando in un piccolo castello chiese notizie della prode Chiara, ma nessuno sapeva dov'ella fosse, allora chiese della pozione che fa benone, ma niuno ne aveva, allora il prode cominciò a strapparsi le scaglie per la disperazione e piangeva, ed ululava, e barriva (i draghi si sa, sono poliglotti), gemendo di non avere le forze per concludere la propria missione, ma ecco che una giovane e bella fanciulla si lasciò commuovere dal piccolo drago e facendosi coraggio gli andò vicino ed accarezzandolo gli chiese come si chiamava e perchè piangeva, il piccolo Rukat, ben educato, raccontò la sua storia e poi alla fine le chiese il suo nome.
Ella lo disse.
Il piccolo Rukat felice la guardò ringraziando gli Dei e........
con un sol boccone la ingoiò e subito dopo partì per completare la missione.
Ella era (Rombo di Tamburi)
La Dolce Euchessina.
|
